Punta Vevera: occorrono informazioni corrette, non provvedimenti sproporzionati e illegittimi

Dopo i tragici fatti di venerdì 17 luglio e di giovedì scorso, con ordinanza contingibile e urgente il Vicesindaco ha interdetto l'accesso all'intero litorale di punta Vevera.
Se da un lato si agisce con ritardo, dall'altro lo si fa con un provvedimento abnorme e probabilmente illegittimo: mancano infatti palesemente i requisiti di contingibilità e urgenza, un'adeguata motivazione del provvedimento e, inoltre, la misura adottata non sembra per nulla proporzionata alla situazione che s'intende fronteggiare (giuridicamente “principio di proporzionalità”).
Perché invece di segnalare il pericolo derivante dai fondali scoscesi e dall'assenza di un bagnino, come la legge prescrive, si impedisce l'accesso alla spiaggia? E' un provvedimento logico? 
La situazione doveva invece essere affrontata prima, con gli strumenti ordinari, attenendosi appunto a quanto previsto dalla legge.
Al riguardo, il regolamento regionale in materia prescrive che le spiagge prive di servizio di salvamento debbano recare, in modo ben visibile, adeguata segnaletica oltre che in lingua italiana, almeno in inglese, francese e tedesco, con la seguente dicitura: "ATTENZIONE – BALNEAZIONE NON SICURA PER MANCANZA DI SERVIZIO DI SALVATAGGIO". 
Inoltre, in quelle spiagge che - oltre a non essere sorvegliate da un bagnino - presentino un fondale pericoloso a causa di buche, dislivelli improvvisi, pendenze accentuate a breve distanza dalla battigia occorre porre dei "cartelli bifacciali infissi sul fondo lacuale, riportanti, anche in lingua inglese, francese e tedesca, la seguente dicitura: ATTENZIONE PERICOLO. ACQUE ALTE. FONDALE SCOSCESO. Qualora risulti difficoltosa l’infissione sul fondo lacuale, i cartelli dovranno essere infissi sulla battigia, sulla perpendicolare del pericolo da segnalare, con l’indicazione della distanza del cartello dal pericolo".
Al riguardo, peraltro, ci chiediamo: la zona di punta Vevera è l'unica che presenta fondali scoscesi? Esiste in Comune una mappatura completa del litorale della città per capire dove è necessario segnalare il pericolo? 
Nel caso di punta Vevera, poi, il problema della pericolosità dei fondali si somma all'annoso problema dell'elevato inquinamento. Esiste un'ordinanza che vieta la balneazione? Se esiste perché non viene segnalato che lì il lago è fortemente inquinato?
Se la risposta fosse no avremmo una situazione assurda nella quale si vieta l'accesso ad una spiaggia, ma la balneazione nell'area antistante non è vietata. 
Restiamo, infine, convinti che le soluzioni adottate per Nautica e Lido - una privatizzazione di fatto di quasi tutte le zone di Arona dove si può fare il bagno in sicurezza - non vadano nell'interesse dei cittadini aronesi che dovrebbero poter fruire più liberamente delle spiagge cittadine.

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