Ben riuscito l'incontro "Ecologia, etica e politica"

Ben riuscito l’incontro promosso mercoledì 29 maggio dal circolo Pd di Arona, dagli Ecologisti Democratici e dai Giovani democratici sul tema “Ecologia, etica e politica per un futuro sostenibile del Paese”.
Ha introdotto Nicola Arlunno, coordinatore del circolo Gd “Arona&Co” spiegando come la serata sia stata voluta per mettere a fuoco il rapporto tra le tre tematiche e come primo passo di riflessione verso l’appuntamento con il voto della primavera 2015.
Il prof. Giannino Piana, già docente universitario di etica e morale ha dato una panoramica del rapporto uomo - ambiente con un excursus sulle visioni filosofiche nella storia per arrivare alle ragioni della crisi: «La direttrice di un possibile cambiamento è in primo luogo la sobrietà (preferisco questo termine ad "austerità", che pure ha un suo valore), ridefinire i bisogni della società: quelli necessari allo sviluppo delle potenzialità umane, o alienanti, che distorcono i comportamenti. Poi un ripensamento strutturale, valutare se un modello di sviluppo è compatibile o no con l’ambiente. E infine, ridefinire il “bene comune”: non mero fattore positivo momentaneo, ma proiettato verso le generazioni future. Facendo attenzione a che la cosiddetta “decrescita felice” non si traduca in una riduzione delle possibilità per chi ha qualche problema in più».
Fabrizio Barini, consigliere provinciale Pd e coordinatore novarese EcoDem, ha parlato del caso Ilva come «emblematico: uno stabilimento che ha creato un disastro ambientale e la crescita vertiginosa della mortalità per tumore, opposto alla chiusura, drammatica sul piano occupazionale. Si valutano interventi di riequilibrio, non una soluzione nei rapporti industria - ambiente. In provincia di Novara le trivellazioni di Carpignano per l'estrazione di petrolio da parte dell’Eni e la possibile discarica di amianto a Barengo fanno capire come certa politica mortifichi la partecipazione ed il valore della cittadinanza. Le politica “non onesta”, in senso etico, agisce in regime di emergenza, con soluzioni non valutate, per imporre decisioni non partecipate. Il Pd sappia fare scelte non legate alle persone, ma guidate da idee certe anche rispetto allo sviluppo che vogliamo, troppo spesso è mancata una linea decisa».

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