Lunedì 22 aprile, per l' "Assemblea aperta" convocata dal nostro circolo, erano presenti 35 persone, ancora più di quando - primo circolo in provincia - ci siamo ritrovati dopo la “non vittoria” di febbraio; numerosi gli iscritti e simpatizzanti di Arona e non solo, venuti per confrontarsi sulla politica, come si dovrebbe fare più spesso.
Quando l'assemblea era stata convocata, doveva avere come tema l'avvio di un percorso per le prossime elezioni amministrative, ma gli eventi hanno decisamente cambiato la scaletta. In apertura il coordinatore Simone Dulio ha sottolineato come sia evidente la necessità di un cambiamento nel Partito democratico, che non può più essere condotto su linee di correnti personalistiche o su schemi fermi al Novecento, inadatti a leggere la realtà attuale.
Ha richiamato la responsabilità di tutti, a tutti i livelli, perché se è vero che gli iscritti non hanno avuto parte nelle decisioni «è troppo comodo usare il plurale, dire “noi” nei momenti belli come le code alle Primarie e poi additare la dirigenza che pure ha sbagliato, e parecchio. Tutti siamo un po’ responsabili, anche solo per esserci fatti andar bene finora un sistema che non poteva funzionare».
Sulle vicende dell'elezione del Presidente della Repubblica, nei numerosi interventi si è rilevato come il punto critico sia stato soprattutto la mancanza di chiarezza: non si è fatto capire perché non votare Rodotà, perché proporre Marini, arrivando a bruciare la candidatura Prodi per chiudere con la soluzione, sicuramente buona ma non innovativa, della rielezione di Napolitano.
In chiusura ci si è dati appuntamento per una prossima assemblea nella quale iniziare il lavoro verso le prossime amministrative, con l'obiettivo di non pensare alle prossime elezioni ma al modello di città che si vorrà iniziare a costruire e idealmente "consegnare" nel 2020.
La partecipazione in un momento così critico per il Partito democratico, sommata al fatto che molti hanno già richiesto la tessera per il 2013 ed altri, che si sono avvicinati da poco, vogliono iscriversi per la prima volta fa ben sperare che se il Pd andrà ricostruito, non saranno in pochi pronti a lavorarci.
Quando l'assemblea era stata convocata, doveva avere come tema l'avvio di un percorso per le prossime elezioni amministrative, ma gli eventi hanno decisamente cambiato la scaletta. In apertura il coordinatore Simone Dulio ha sottolineato come sia evidente la necessità di un cambiamento nel Partito democratico, che non può più essere condotto su linee di correnti personalistiche o su schemi fermi al Novecento, inadatti a leggere la realtà attuale.
Ha richiamato la responsabilità di tutti, a tutti i livelli, perché se è vero che gli iscritti non hanno avuto parte nelle decisioni «è troppo comodo usare il plurale, dire “noi” nei momenti belli come le code alle Primarie e poi additare la dirigenza che pure ha sbagliato, e parecchio. Tutti siamo un po’ responsabili, anche solo per esserci fatti andar bene finora un sistema che non poteva funzionare».
Sulle vicende dell'elezione del Presidente della Repubblica, nei numerosi interventi si è rilevato come il punto critico sia stato soprattutto la mancanza di chiarezza: non si è fatto capire perché non votare Rodotà, perché proporre Marini, arrivando a bruciare la candidatura Prodi per chiudere con la soluzione, sicuramente buona ma non innovativa, della rielezione di Napolitano.
In chiusura ci si è dati appuntamento per una prossima assemblea nella quale iniziare il lavoro verso le prossime amministrative, con l'obiettivo di non pensare alle prossime elezioni ma al modello di città che si vorrà iniziare a costruire e idealmente "consegnare" nel 2020.
La partecipazione in un momento così critico per il Partito democratico, sommata al fatto che molti hanno già richiesto la tessera per il 2013 ed altri, che si sono avvicinati da poco, vogliono iscriversi per la prima volta fa ben sperare che se il Pd andrà ricostruito, non saranno in pochi pronti a lavorarci.
Commenti
Posta un commento