"Conto corrente pro Rocca": iniziativa vaga e inopportuna

La Rocca nella riproduzione ottocentesca di un'antica stampa
Di fronte alla sconcertante iniziativa del "conto corrente per la Rocca" vi sono più riflessioni che riteniamo doveroso fare.


Innanzitutto per quale progetto si chiedono soldi? C'è qualcosa di concreto che ci parli di recupero dei ruderi? Perché non basta ripetere "Sito storico importantissimo" per contribuire a salvare i resti della fortezza che qualche altra stagione di piogge come quella dei giorni scorsi potrebbe condannare alla sparizione definitiva. Le piante infestanti si tagliano in qualsiasi momento, le mura medievali non si ricostruiscono più.

E poi: non era tutto sponsorizzato dalle Fondazioni bancarie? O ci si è resi conto che questi importantissimi istituti stanno cercando di contribuire soprattutto su iniziative di contrasto all'emergenza sociale di questi tempi, e non possono sostenere operazioni pressoché solo di immagine?

Perché non dire che l'operazione Rocca, magari meritoria, è stata avviata senza averne i mezzi? Quando si ricorre al sostegno popolare, soprattutto se economico, bisogna che la chiarezza sugli obiettivi e le modalità sia massima.

Infine sull'opportunità. In un momento in cui di ben altra importanza sono le raccolte fondi lanciate a tutti i livelli, un momento in cui la crisi economica interessa più o meno pesantemente tutti, il sindaco - economista lancia una raccolta fondi per un parco pubblico; e nemmeno la presenta di persona, ma la affida ad un comunicato stampa della sua portavoce.


Eppure la fallimentare raccolta firme sull'ospedale, avviata in ritardo e senza riscontro, avrebbe dovuto insegnarglielo: con le iniziative estemporanee non si costruisce il consenso attorno ad un'iniziativa, semmai ci si illude di raccogliere il plauso a buon mercato.

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